il grillo parlante
GVu > 09/05/12
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GIOCHI E GIOCATTOLI DEI NOSTRI NONNI...
Pezzi di legno, vecchi barattoli, bottoni usati, pietre e stracci erano le materie prima per i giochi ed i giocattoli di una volta… l’ingrediente fondamentale era la fantasia. Circuiti segnati con il gesso dove far correre tappi, competizioni di rami nei ruscelli, partite con palloni fatti di stracci erano gli svaghi dei nostri nonni. Dalle foto in bianco in nero del passato questi intrattenimenti ci trasmettono serenità, ma anche una dose di malinconia per non aver partecipato a quei giochi spensierati e non aver fatto parte di quella generazione così felice.
Di soldi ce n’erano pochi. I nostri nonni trascorrevano molto tempo fuori casa, all’aria aperta, in mezzo alla strada. Big Jim, Barbie, Goldrake, videogiochi e Lego erano sostituiti da giochi meno sofisticati ma che favorivano la socializzazione. Alcuni di questi non hanno bisogno di presentazioni e commenti… TIRO ALLA FUNE, CORSA CON I SACCHI, TIRO AL BARATTOLO, TINGOLO, NASCONDINO, MOSCA CIECA, RUBA BANDIERA ecc. Altri invece sono meno conosciuti.
Ecco una rassegna di giochi e giocattoli meno noti. Un tuffo nel passato, un salto indietro nel tempo. Un viaggio virtuale per riscoprire i passatempi dei nostri nonni.
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CAMPANA
Gioco dalle origini antichissime, sembra risalga all’antica Roma. Venivano tracciate e numerate, a terra, con il gesso delle caselle quadrate. Quest’ultime numerate dall’1 al 10. La prima partecipante lanciava il sassolino nella casella numero 1 e poi la raggiungeva saltando con una gamba solo. Raccolto il sasso tornava indietro raggiungendo la partenza, sempre saltando con una sola gamba. Lo tirava poi nella casella numero due nella stessa maniera precedente e così terminava l’intero percorso sino alla casella numero 10. Doveva cercare di non toccare i segni delle caselle. Nella casella numero 8 poteva appoggiare entrambe i piedi. Vinceva chi effettuava il percorso nel minor tempo possibile e compiendo meno errori.
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GHINE E GHISCE
Consisteva nel far sollevare, colpendolo con un bastone, un pezzo di legno e poi colpirlo al volo cercando di mandarlo il più lontano possibile.
CICCI IN BUCA
Scopo del gioco era mandare una biglia, colpendola con il dito medio, in una piccola buca scavata in terra (circa 10 cm di diametro). Inizialmente il materiale della pallina era di coccio poi arriveranno quelle di vetro, più belle e di maggior valore.
I QUATTRO CANTONI
Si giocava per strada all’ incrocio di una via. Cinque partecipanti. I giocatori si posizionavano ai quattro angoli ed un quinto al centro. I quattro si spostavano raggiungendo l’angolo più vicino, il quinto doveva sistemarsi in uno di questi precedendo gli altri. Chi rimaneva fuori automaticamente si collocava al centro. Quando il giocatore centrale per tre volte consecutive non riusciva a raggiungere un angolo pagava la penitenza. Un gioco povero, privo di materiali, ma con il quale i nostri nonni si divertivano tantissimo.
IL GIOCO DEI MATTONI
Si posizionavano tanti mattoni quanti erano i partecipanti. Ad una distanza di qualche metro i giocatori, tirando dei sassi, dovevano cercare di colpire e far cadere i mattoni degli avversari. Vinceva chi manteneva in piedi, per più tempo possibile, il proprio mattone.
IL GIOCO DEI PERCHE’
Un partecipante poneva una domanda inserendo all’interno della frase la parola perché. L’interpellato doveva cercare di rispondere non utilizzando questo avverbio. Vinceva chi riusciva a rispondere alle domande affermando il minor numero di volte la parola perché.
MIGNOLINO
Veniva segnato a terra un quadrato. I due concorrenti si prendevano per il mignolo. Con indice e pollice tenevano una pietra che cercavano di lanciare all’interno del disegno geometrico. Vinceva chi riusciva a far entrare nel quadrato il maggior numero di pietre.
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GIRO GIROTONDO
Gioco che generalmente si praticava nei cortili condominiali e negli asili. Una catena umana di bambini disposti in cerchio girava sempre nello stesso senso e, tenendosi per mano, recitava la seguente filastrocca: “Giro giro tondo casca il mondo, casca la terra, tutti giù per terra”. Al termine della nenia i partecipanti si sedevano a terra. Perdeva chi si fosse seduto per ultimo.
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CIRCUITO CON PALLINA
Circuito realizzato scavando un leggero solco. Con il dito medio si colpiva la pallina per procedere nella corsa. Chi faceva uscire la pallina dal percorso doveva tornare al punto precedente. Vinceva chi arrivava primo.
PALMO E STACCO
Si giocava con le biglie dopo che ogni giocatore le aveva posizionate in punti prestabiliti. Si effettuava la conta per stabilire chi potesse tirare per primo. Prima di iniziare il partecipante doveva dichiarare a quale pallina avrebbe tirato. Prendeva la propria pallina e con questa cercava di colpire quella dell’avversario dichiarata precedentemente. La mano che colpiva la biglia era sollevata più in alto perché appoggiata all’ altra mano posata a terra. La biglia veniva colpita con il pollice. L’avversario, rivolgendosi a chi stesse accingendosi a tirare, poteva impedirgli di tenere la posizione sopra descritta che gli avrebbe così consentito di colpire la pallina con più facilità, dicendogli senza “palmo e stacco”. Questo faceva si che chi stesse tirando non avrebbe potuto sollevare l’altra mano da terra ed avanzare, di un palmo, nel colpire la pallina. L’avversario avrebbe anche potuto esclamare al partecipante intento a colpire la biglia, se avesse fatto in tempo, senza “cricche e schizzie”. In questo caso il tiratore non avrebbe potuto lisciare il terreno da possibili avvallamenti o eventuali pietruzze. Avrebbe vinto la biglia chi fosse riuscito a colpirla.
PALLA AVVELENATA
Due squadre a confronto. La palla viene lanciata da un campo all’altro. Chi viene colpito da quest’ultima viene eliminato ma continua ugualmente a giocare posizionandosi dietro il campo avversario dove può continuare a bersagliare a pallonate i propri avversari. Questa volta colpendoli alle spalle. Vince la squadra che elimina tutti gli avversari.
LANCIO FIGURINE
Le figurine venivano lanciate contro un muro da tutti i partecipanti ognuno rispettando il proprio turno. La piccola immagine si poneva sul dorso della mano sinistra e con il dito medio dell’altra mano si colpiva la figurina cercando di mandarla il più vicino possibile al muro. Chi arrivava più vicino a quest’ultimo vinceva tutte le figurine lanciate dagli avversari.
CORSA BASTONCINI
Corsa dei bastoncini sui ruscelli. Prima ce ne erano molti.
OLIMPIADI
corsa di velocità e lancio del peso (pietre).
CORSA CON I TAPPI
Percorsi cementati, circuiti “impossibili”, marcati con il gesso. Con il dito medio si colpiva il tappeto. Chi andava fuori percorso iniziava da capo aspettando il proprio turno. Il tragitto spesso era contrassegnato con un gesso, molte volte “rubato” o “preso in prestito” a scuola.
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GIOCATTOLI
TROTTOLA Classico giocattolo dell’infanzia dei nostri nonni dalle origini antichissime. La trottola, ricordata da molti scrittori greci e latini, viene raccomandata da Catone come preferibile ai dadi; giocatori di trottola sono raffigurati nelle pitture vascolari e trottole lignee sono state ritrovate negli scavi pompeiani; né mancano testimonianze letterarie nel Medioevo (Enc. Utet). Generalmente prodotta con del legno, presenta una punta di metallo all’estremità ed uno spago intrecciato intorno. Veniva fatta ruotare su sta stessa tirando il cordoncino che l’avvolgeva.
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CARRIOLA
Le memorabili corse con la carriola. I nostri nonni scorrazzavano per le vie dei loro quartieri con dei bolidi di produzione artigianale. Un mezzo di locomozione, tra i giovani d’oggi, praticamente sconosciuto. Materiale della carriola: tavolette di legno poste di traverso e quattro cuscinetti d’acciaio. La difficoltà non era tanto nel realizzarla ma quanto nel reperire i cuscinetti a sfera. Elemento prezioso e determinante per il buon funzionamento del “veicolo”.
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CARRETTINO Il passeggero si sdraiava comodamente all’interno del piccolo veicolo e veniva trainato da un altro bambino generalmente più grande.
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BIGLIE Un passatempo dei nostri nonni. Il materiale più usato era il vetro, solitamente colorate con sfumature diverse. Venivano però utilizzate anche di coccio e di acciaio. Erano le protagoniste dei circuiti contrassegnati con il gesso lungo le strade, dei percorsi realizzati in spiaggia.
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FIONDA Arma che metteva alla prova la destrezza dei bambini. Era facile da costruire, veniva realizzata utilizzando come materiale un ramo biforcuto e del cuoio. Bersaglio preferito dai bambini erano le lucertole o gli avversari delle “bande rivali” presenti nei cortili condominiali. In alcune zone viene chiamata anche mazzafionda.
OMINO SULLA SCALA Un giocattolo molto semplice, consisteva nel far cadere un piccolo gingillo da una scaletta di legno.
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BAMBOLE C’erano quelle di pezza che venivano create utilizzando stracci e vecchi vestiti da buttare. Realizzarle stimolava creatività e manualità. Alle bambine delle famiglie più abbienti venivano regalate le bambole acquistate nei negozi di giocattoli. Erano rigide o articolate, prodotte con cartapesta, cera, legno, porcellana, stoffa ed anche altri materiali.
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LA CORDA Giocattolo molto utile. Divertente e, nello stesso tempo, salutare. Un ottimo esercizio fisico che un tempo veniva proposto anche a scuola.
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BASTONE E CERCHIO Giocattolo di legno. I bambini utilizzando un bastone si tiravano un cerchio di piccole dimensioni.
Posto una riproduzione moderna del gioco.
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CERCHIO E BACCHETTA Cerchio e bacchetta di legno e ferro. Il cerchio veniva spinto da dietro con la bacchetta e fatto rotolare lungo la strada. I bambini effettuavano questo gioco nelle strade uno accanto all’altro o separatamente. Vinceva chi riusciva a percorrere il tratto di strada più lungo senza che il cerchio cadesse.
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PALLA Spesso, per mancanza di denaro, veniva realizzata con stracci tenuti uniti tramite degli elastici.
RAGANELLA Un gioco umile. Facendo funzionare il suo meccanismo veniva emesso un suono simile al gracchiare.
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AQUILONE Materiale: stecche di canne di bambù e carta velina. Famosissimo balocco di una volta. Un giocattolo che incantava i nostri nonni e che meraviglia anche i bambini di oggi. Sorprendente nella sua semplicità era il protagonista di tante giornate trascorse all’aria aperta dai padri dei nostri padri. Un giocattolo che li lasciava gioiosamente a bocca aperta. Per molti bambini dell’epoca una vera e propria passione.
ZUFOLO e OCARINA Strumento musicale che ricorda il flauto. Veniva realizzato artigianalmente utilizzando il legno. L’ocarina è un altro strumento a fiato, di forma ovoidale, con cui giocavano i nostri nonni. fu inventata in Italia nel 1853. Oggetto generalmente costruito in terracotta.
CAVALLO A DONDOLO Un giocattolo che affascinava e divertiva i bambini dell’epoca. Potevano utilizzarlo maschietti e femminucce.
YO YO Altro celebre e classico trastullo dei nostri nonni. Un gioco dalle origini molto antiche, vanta migliaia di anni di anzianità. Un giocattolo di abilità.
Gingillo che caratterizza molti personaggi dei cartoni e della televisione… IV Doctor Who interpretato dall’ attore Tom Baker; Paul del “Fantastico mondo di Paul” ed altri ancora.
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MERCHANDISING LIBRO CUORE Fine 800. I bambini dell’epoca erano appassionati lettori del celebre “Libro Cuore” di Edmondo De Amicis. Sembra che collezionassero il merchandising che ruotava intorno a questo romanzo… statuette, penne con contenitore dedicato al romanzo, album figurine ed altri oggetti. I fanciulli si immedesimavano nei protagonisti del racconto preferendoli all’altro famoso personaggio del romanzo dell’epoca: Pinocchio di Carlo Collodi. Bambino dalle sfumature negative con il quale i più piccoli, a differenza degli eroi del De Amicis, preferivano non identificarsi.
Posto alcune foto. Immagini estrapolate dal MUSLI - Museo della Scuola e del libro per l’infanzia (Torino)
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CAVALLUCCIO A RUOTE Cavalluccio a rotelle, un balocco molto diffuso all’epoca dei nostri nonni.
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Probabilmente il cavalluccio a ruote fu uno dei primi giocattoli dell’antichità. Posto due pezzi fotografati al museo di Kerameikos (Atene).
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Una precisazione, la corsa dei bastoncini nei ruscelli veniva chiamata... "LA CORSA DEI ZEPPETTI".
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