il grillo parlante
GVu > 09/05/12
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Scavi archeologici e dipinti dell’antichità hanno portato alla luce un mondo che non conoscevamo. Sarcofagi e tombe sono stati scrigni di giocattoli millenari… dadi, bambole, oggetti infantili. Scritti di poeti del passato hanno focalizzato la nostra attenzione su giocattoli che non avremmo mai pensato avessero 2000-3000 anni: trottole, yo-yo, biglie. La curiosità ci spinge a conoscere caratteristiche e segreti di questi toys del passato… molti identici a quelli di oggi.
Fonti: internet, documentari televisivi, libri e musei.
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LE BIGLIE
Gioco popolare molto praticato nell’antica Roma. All’epoca le biglie erano delle semplici noci. La frase “relinquere nuces”, ossia “lasciare le noci”, significava per il giovane romano terminare l’età infantile per raggiungere quella adulta. Infatti all’epoca l’infanzia era definita “Il tempo delle noci”. “Era triste lo scolaro perché aveva lasciato le noci” (Marziale) e “Dà le noci ai bambini, sfaticato concubino: già troppo a lungo hai giocato con le noci” (Catullo)… citazioni di poeti dell’epoca che ci insegnano cosa simboleggiasse questo frutto.
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“Bambini che giocano con le noci” incisi su una lastra di marmo. Provenienza ignota, secondo quarto del II sec. d.c., conservata presso il museo del Louvre.
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LA DAMA
Secondo alcuni il nome trae origine dalla parola francese “dame”, tanto che in Francia veniva denominato “jeu de dames” (gioco delle signore). Probabilmente perché considerato un gioco adatto al gentil sesso. Alcuni studiosi e ricercatori hanno invece dato altre e diverse spiegazioni.
Oggetto di origine incerta. Sembra però che giochi simili venissero praticati nell’antica Roma e nell’antica Grecia. Ne è testimone un’anfora, che si può ammirare al museo etrusco in Vaticano, nella quale è raffigurato l’eroe greco Achille che gioca a dama con suo cugino Aiace.
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Parlando degli antenati della dama vanno menzionati “la petteia” (gioco con scacchiera e pedine) e la “cubea” (differente dalla petteia perché oltre alla scacchiera e le pedine venivano utilizzati anche i dadi). Giochi entrambi praticati nell’antica Grecia.
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La dama (tavola e pedine) più antica della storia fu ritrovata in Egitto nel 5000 a.c. Il gioco è conservato al museo archeologico di Bruxelles. Alcune pergamene dell’antico Egitto, nelle quali sono presenti le figure dei giocatori, purtroppo non descrivono in maniera esauriente ed integrale le regole del gioco. In una di queste pergamene, dove viene raffigurato il il faraone Ramsete III che gioca con un’altra persona, è presente anche una esposizione scritta dell’incontro che purtroppo nessuno studioso è stato ancora in grado di tradurre. E’ quindi difficile fare conclusioni riguardo eventuali somiglianze tra le regole della dama odierna e quella del passato.
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CAVALLUCCIO A ROTELLE
Scavi archeologici hanno confermato che il giocattolo del cavalluccio a rotelle abbia origini antiche. Immagini sotto… due esemplari conservati al museo di Kerameikos (Atene).
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LA PALLA
Nell’antica Roma il gioco della palla era molto usuale. Testimonianze scritte dell’epoca ci descrivono il gioco del TRIGON. I partecipanti, almeno tre sistemati in una posizione fissa, si passavano la palla cercando di non farla cadere. La palla era esternamente composta da pelle di animale, sottoposto alla conciatura, mentre internamente era imbottita di piume.
…….. Bambini che giocano a Trigon, affresco proveniente dalla tomba dei Dipinti nella Necropoli di Pozzo Pantaleo (Roma)
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I DADI
Numerosi reperti ritrovati durante scavi archeologici, affreschi e raffigurazioni presenti all’interno di tombe antiche, testimoniano che questo gioco era diffuso nel mondo etrusco, romano e greco. Inizialmente si giocava con piccole ossa di animali, definiti precisamente astragali, di forma cubica. Ad ogni lato, ben distinguibile, veniva assegnato un punteggio.
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Gioco praticato da bambini e da adulti. Per quest’ultimi era un vero e proprio gioco d’azzardo… all’epoca proibito o fortemente limitato.
Sotto: giocatori di dadi su una tabula lusoria. Affresco romano dell’Osteria della via di Mercurio a Pompei.
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BAMBOLE
Scavi archeologici portarono alla luce bambole di terracotta, conservate all’interno di tombe egizie, risalenti al 2000 a.c. Bambole snodabili, capaci di muovere le braccia mediante un perno posto all’altezza delle spalle. L’età delle defunte fece presupporre che l’oggetto fosse un giocattolo infantile. Bambole in legno e terracotta furono ritrovate in tombe etrusche. Va ricordato anche uno scavo pompeiano che riportò alla luce una bambola di pezza.
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Vanno menzionate alcune bambole snodabili dell’antica Grecia, realizzate con dell’argilla, ritrovate nell’ottavo secolo a.c.
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Bambole ritrovate anche nell’antica Roma. Va ricordata quella scoperta all’interno di una tomba di una giovane diciottenne, vissuta nella metà del II secolo d.c., di nome Crepereia Tryphaena. In una prima fase si presuppose che la bambola, di colore scuro, fosse stata realizzata con legno di quercia o ebano. Solo in un secondo tempo gli studiosi, in seguito ad accurate analisi di laboratorio, riscontrarono che fosse avorio annerito dall’acqua presente nella tomba.
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YO-YO
Un piatto ateniese del 440 a.c., raffigurante un individuo che gioca con lo yo-yo, documenta l’esistenza di questo giocattolo anche nell’antichità. L’oggetto è conservato al museo dell’antiquariato di Berlino.
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LA TROTTOLA
Una trottola di legno fu ritrovata in un sarcofago presso il sito di Kemada (Menfi) nel 2600-2200 a.c.
Giocattolo molto utilizzato anche nell’antica Grecia. l’oggetto viene nominato da Omero nell’Iliade per descrivere il moto di una pietra lanciata, a mò di trottola, da Aiace.
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Affresco non appartenente all’antichità e, almeno rispetto alle date precedentemente trattate, relativamente recente. Castello Estense di Ferrara- Sebastiano Filippi (Bastianino) “Il gioco della Trottola” Saletta dei Giochi- XVI sec.
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Un gioco dell`antichità: IL NASCONDINO.
Affresco proveniente da Ercolano (I sec. d.c.) conservato nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli.
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La TROTTOLA, ricordata da molti scrittori greci e latini, viene raccomandata da Catone come preferibile ai dadi; giocatori di trottola sono raffigurati nelle pitture vascolari e trottole lignee sono state ritrovate negli scavi pompeiani; né mancano testimonianze letterarie nel Medioevo (enciclopedia Utet).
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