il grillo parlante
GVu > 09/05/12
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ROBINSON CRUSOE
Il romanzo “Robinson Crusoe” fu scritto da Daniel Defoe nel 1719. Un’opera d’avventura che racconta un viaggio disseminato di avversità e di drammatiche vicissitudini. Una storia editoriale frutto dell’eccezionale fiuto giornalistico dell’autore britannico. All’inizio del 700 i racconti di viaggi e di avventure andavano di moda; l’immaginazione popolare era stata stimolata dai viaggi di Dampier, Cook, Woodes Rogers e da molti altri. Lo stesso De Foe aveva nella sua biblioteca una grande quantità di resoconti di viaggi, avventure di pirati, descrizioni geografiche più o meno fantastiche di paesi lontani. Scritti che furono una preziosa fonte di informazione per i suoi romanzi di avventure. Nel 1718 fu pubblicata la seconda edizione del famoso libro Woodes Rogers, uscito nel 1711, Crociera intorno al mondo dal 1708 al 1711, che, in mezzo alle altre storie, conteneva la storia del marinaio Alessandro Selkirk, il quale, abbandonato nell’isola di Juan Fernandez, vi aveva trascorso in assoluta solitudine quattro anni e quattro mesi. Prendendo spunto dall’episodio di Selkirk il De Foe scrisse un libro assolutamente originale. Elaborò un lungo titolo e lo portò all’editore Taylor che lo ricompensò abbondantemente. Ecco il titolo: La vita e le strane e sorprendenti avventure di Robinson Crusoe da York, marinaio: che visse ventotto anni completamente solo in una isola disabitata della costa americana presso alla foce del gran fiume Orinoco, essendo stato gettato sulla riva da un naufragio in cui perirono tutti gli uomini, tranne lui solo. Con il racconto del mondo in cui alla fine fu stranamente liberato dai pirati.
(Fonti: documentari televisivi, enciclopedie, internet).
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Il protagonista del racconto è Robinson Crusoe. Un giovane diciottenne avido di avventure che, disubbidendo al padre, scappa di casa. Subisce un primo naufragio. Si imbarca nuovamente e viene schiavizzato da un pirata barbaresco. Riesce a fuggire ed arriva in Brasile dove si occupa di una piantagione di canna da zucchero. Si imbarca nuovamente, con lo scopo di catturare africani da far lavorare nelle piantagioni, ma durante il viaggio una tempesta affonda la nave. Robinson, unico superstite, si rifugia su un’isola deserta. Da questo punto la sua vita diventa l’affascinante avventura che tutti conosciamo: la scoperta dell’isola e delle sue ricchezze naturali, la scrittura di un diario, la coltivazione del grano, il recupero dei relitti del naufragio, l’incontro con il selvaggio Venerdì, gli espedienti per procurarsi del cibo, i vestiti cuciti con pelle di capra, l’addomesticare un pappagallo ed insegnarli a parlare, ecc. ecc.
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La Kinder Ferrero propose il personaggio di Robinson Crusoe, che distribuì all’interno degli ovetti di cioccolato, nell’ormai lontano 1977. La prima vera serie di sorpresine kinder di tutti i tempi !!!! Serie, dell’azienda Omniplast, composta da quattro pezzi: zattera, Robinson Crusoe, Venerdì e pirata
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ROBINSON CRUSOE
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La vera saggezza sta nell’adattare l’animo alle circostanze e nel crearci una serenità interiore sotto la raffica di ogni avversità esteriore. Nei primi istanti della mia dimora in questo luogo io mi strappavo i capelli e mi laceravo le vesti come altri hanno fatto prima di me, ma un pò il tempo, un pò la riflessione mi condussero a portare lo sguardo sulla mia vita interna e sulle cose che sono fuori di me. Oh! Se l’uomo meditasse sulla ragione della vita, su quanto saprebbe presto crearsi una felicità da se stesso, conforme alle proprie finalità e con ben poco bisogno d’aiuto dal mondo.
(Dal libro Robinson Crusoe)
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…Ma il cielo aveva disposto diversamente, ed io consiglio tutti colore che leggeranno la mia storia di trarne le seguenti conclusioni: quel male che noi cerchiamo di schivare con maggiore cura e che quando ci colpisce ci sembra temibile, è talvolta l’origine della nostra liberazione e l’unico mezzo per finire le nostre sciagure.
(Dal libro Robinson Crusoe)
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Eravamo penetrati nel più vasto tratto di continente, che, secondo le mie cognizioni di geografia, possa trovarsi in alcuna parte del mondo. Dodicimila miglia almeno ci separavano dal mare a ponente, duemila da quello di levante. Distavamo cinquemila buone miglia dal golfo Persiano e circa ottomila dall’Oceano glaciale. Seguendo l’opinione di alcuni geografi, dal nord est sino al polo non vi sarebbe alcun mare, ma un continente, che andrebbe a congiungersi con l’America, chi sa in qual parte. Io, però, potei addurre alcune ragioni per dimostrare che questa è una convinzione errata. (1)
(1) E lo provò la scoperta dello stretto di Bering, avvenuta nel 1741, dopo la pubblicazione del “Robinson”.
(Dal libro “Robinson Crusoe)
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LA ZATTERA
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VENERDÌ
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IL PIRATA
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Correggo sopra (introduzione): ...Con il racconto del modo in cui alla fine fu stranamente liberato dai pirati.
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